JUVE: AUMENTO DI CAPITALE DA 300 MILIONI
Le Asimmetrie
Informative della Pecking Orde r Theory
I possibili
scenari futuri per gli speculatori e gli investitori.
Un'azienda
produce in esclusiva 1.000 barrette al cioccolato. Un cliente le acquista tutte
con l'intenzione di venderle ad € 1,40 l'una. Ad un certo punto l'azienda ne
produce altre 300. A quanto pensate che il cliente possa rivendere le sue 1.000
barrette?
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Torino, 20
settembre 2019 - Il C.d.A. di Juventus Football Club S.p.A. ha approvato il
progetto di bilancio d’esercizio al 30 giugno 2019, il Piano di sviluppo per
gli esercizi 2019/2020 – 2023/2024 e la proposta (art.2443 cod. civ.), all'Assemblea convocata per il 24 ottobre 2019, di aumentare il capitale
sociale di 300 milioni di euro.
L’esercizio
2018/2019 chiude con ricavi pari a € 621,5 milioni (+€ 116,8 milioni rispetto
all’esercizio 2017/2018) e una perdita di € 39,9 milioni che evidenzia una
variazione negativa di € 20,7 milioni rispetto alla perdita di € 19,2 milioni
dell’esercizio precedente.
Al 30 giugno
2019 i ricavi sono
in crescita (+23,1%) ma lo sono pure i costi operativi (+19,6%), - principalmente pesano i costi per il
personale tesserato - gli ammortamenti ed accantonamenti. L'indebitamento
finanziario netto ammonta a 463,5 milioni con un incremento annuo di 153,7 milioni rispetto al dato di € 309,8 milioni del 30 giugno 2018.
Ricordiamo che il 13 febbraio 2019 è stato collocato con successo un prestito obbligazionario non convertibile per un ammontare di € 175 milioni con scadenza 19 febbraio 2024, riservato a investitori qualificati, il c.d. "Ronaldo Bond". L'aumento dell'indebitamento è dovuto sia al Bond sia al saldo negativo dovuto al tesseramento degli altri giocatori.
Ricordiamo che il 13 febbraio 2019 è stato collocato con successo un prestito obbligazionario non convertibile per un ammontare di € 175 milioni con scadenza 19 febbraio 2024, riservato a investitori qualificati, il c.d. "Ronaldo Bond". L'aumento dell'indebitamento è dovuto sia al Bond sia al saldo negativo dovuto al tesseramento degli altri giocatori.
A COSA SERVE
QUESTO AUMENTO DI CAPITALE?
L’aumento di
capitale (ADC) proposto si inserisce nelle azioni previste dal Piano di sviluppo per
gli esercizi 2019/2020 – 2023/2024 ed è principalmente finalizzato a:
1 finanziare
gli investimenti utili al mantenimento della competitività sportiva;
2 sostenere la
strategia commerciale per l’incremento dei ricavi e della visibilità del brand
Juventus nei mercati internazionali;
3 rafforzare
la struttura patrimoniale della Società
Generalmente
l'aumento di capitale a pagamento avviene per due motivi:
1) Reperire
liquidità per investimenti;
2)
Ricostituire il capitale sociale a causa di una situazione finanziaria
negativa.
Nel primo caso
l’aumento di capitale è visto di buon occhio dal mercato, visto che le risorse
finanziarie raccolte andranno a finanziarie investimenti possibilmente
produttivi e quindi la crescita futura. Nel secondo caso l’aumento di capitale
viene attuato in momenti di crisi aziendale ed è quindi prodromico ad una
valutazione negativa, nella maggior parte dei casi, da parte del mercato.
Il piano
pluriennale le contempla entrambe con l'accento più spiccato verso lo sviluppo
degli investimenti ed il sostegno alla crescita dei ricavi e, anche se non esplicitato chiaramente l'ADC è richiesto a sostegno del piano. Il management vuole puntare sullo sviluppo del brand e slegare l'andamento della società dai risultati sportivi; una via più commerciale e di prestigio. Ma c'è da dire che il
Patrimonio Netto della società nel triennio è sceso da 93,8Mio a 72 e adesso è a
31,2 e se leggiamo l'outlook del bilancio di Exor (Holding di casa Agnelli che detiene il 63,8% di
Juve) anche per il 2020, nel prossimo bilancio bianconero, attualmente, è prevista una chiusura negativa. Su
questo aspetto l'ADC è precauzionalmente dovuto.
ASIMMETRIA
INFORMATIVA. PECKING ORDER THEORY
Nelle
decisioni di investimento i manager sono più informati degli azionisti sulle
prospettive, i rischi ed il valore della loro impresa. Gli azionisti tendono a
interpretare un aumento di capitale come un messaggio di sopravvalutazione del prezzo
delle azioni della società che emettono i nuovi titoli per finanziarsi.
Secondo questa
Teoria (POT) le imprese per finanziare la loro attività compiono una
graduatoria delle scelte di finanziamento in base alle regole del mercato e
all'esposizione ai rischi di asimmetria informativa. Molte grandi
imprese, sembrano seguire un “pecking order” (lett. “ordine di beccata”, spesso
tradotto con “ordine gerarchico”).
Questo porta a
un ordine di scelta, in cui l’investimento prima è finanziato con fondi
interni, soprattutto utili reinvestiti, poi con nuove emissioni di debito
(Bond) e infine con nuove emissioni di azioni. Iniziano cioè con il debito, poi
forse utilizzano i fondi ibridi come le obbligazioni convertibili e infine,
come ultima risorsa, le azioni.
Tale
comportamento sembra prevalere fino al punto di decidere di tagliare alcuni
progetti di investimento, piuttosto che
attivare fonti di finanziamento non gradite come l'ADC. Nella gran maggioranza
dei casi, l’annuncio da parte di una società della decisione di aumentare il
capitale determina sensibili cali nel prezzo delle azioni.*
*La previsione che l'annuncio di un'emissione di titoli farà immediatamente scendere il prezzo fu confermata da molti studi, inclusi Asquith e Mullins (1986). La perdita media di prezzo è circa il 3% della capitalizzazione di mercato dell'impresa prima dell'emissione (le cadute nel prezzo sono frazioni molto più ampie dell'ammontare emesso). [infotub.com/economia..]
*La previsione che l'annuncio di un'emissione di titoli farà immediatamente scendere il prezzo fu confermata da molti studi, inclusi Asquith e Mullins (1986). La perdita media di prezzo è circa il 3% della capitalizzazione di mercato dell'impresa prima dell'emissione (le cadute nel prezzo sono frazioni molto più ampie dell'ammontare emesso). [infotub.com/economia..]
CONCLUSIONI
Dal 2001 ad
oggi, la Juventus ha effettuato due aumenti di capitale (da 104,8 milioni nel
2007 e da 120 milioni nel 2011), con l’emissione di nuove azioni. Ragion per
cui il prezzo di collocamento del 2001 pari a 3,7 euro deve essere rettificato
per tenere conto delle due operazioni straordinarie. ( calcioefinanza.it)
Alla Vigilia
del 23 settembre 2019 il titolo Juve quota € 1,40 non lontano da 1,35 calcolati
da Milano Finanza nell'aprile del 2017.
A febbraio del 2019 ha emesso un Bond di 175 milioni. Il titolo ha
registrato un massimo di € 1,81 il 17 settembre 2018 e una chiusura a € 1,72 il
16 aprile 2019. (da € 1.35 a € 1,72 ci sono ben 37 centesimi che ha già
"sopravvalutato" il mercato).
Exor, il maggiore azionista con il 63,8% metterebbe sul piatto 191,4
milioni, il fondo londinese Lindsell Train Ltd con l'10%, se partecipa, 30 milioni. La richiesta al mercato, che detiene il 26,2%, sarebbe di 78,6 milioni (settantantottomilionieseicento!).
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